Il progetto Superfine nasce nel 2011 da un’intuizione di Paolo De Anna, fondatore e designer del brand, che in esso ha voluto coniugare le sue passioni, quella per la natura, gli animali e il design.
Il progetto Superfine nasce nel 2011 da un’intuizione di Paolo De Anna, fondatore e designer del brand, che in esso ha voluto coniugare le sue passioni, quella per la natura, gli animali e il design.
L’obiettivo di Superfine è quello di stravolgere i paradigmi del Pet accessorio, creando oggetti che pur mantenendo la loro funzione originale, sono in grado di integrarsi in una casa dandole un tocco di originalità e di stile, creando al contempo un’atmosfera di “naturale confortevolezza”.
I riconoscimenti arrivano anche dalla stampa, il “Telegraph” e “Posh dog” dopo aver visto gli oggetti esposti ad importanti eventi fieristici di settore come Maison & Objet a Parigi, dedicano a Superfine recensioni positive e ne lodano l’originale idea.
È presto chiaro per Paolo, che il futuro del marchio lo porta verso la creazione di oggetti sempre più utili a soddisfare il desiderio di funzionalità ed estetica innovativa dell’home decor, con grande attenzione all’anima ispirazionale di tutto il progetto, la vita all’aria aperta, nei boschi dove Paolo ama passeggiare e trovare ispirazione per le sue realizzazioni, diventando così il potenziale partner ideale nell’Hotellerie, per i design-concept store e dell’interior design.
L’elemento distintivo di ciascun oggetto Superfine è la maniacale ricerca dei materiali, mescolandoli e lavorandoli senza andare a snaturarli ma dando loro nuova vita. I progetti di Paolo, trovano forma grazie alla capacità del territorio di interpretare le sue idee, la maestria artigianale di cui è dotato il Veneto, caratterizzato da una rete di piccoli artigiani locali, dediti alla realizzazione di un’unica cosa e concentrandosi a farla benissimo. Da qui nascono degli oggetti ripetibili ma non industrializzabili, per questo ciascun oggetto è numerato e prodotto in edizione limitata.
Paolo ama ricordare che il suo progetto è ispirato nella sua interezza ad una frase di Gustav Malher:
“La tradizione non è culto della cenere, ma custodia del fuoco”.